Dolore all’anca – Sindrome da conflitto Femoro-Acetabolare (FAIS)

  • Cause e sintomi
  • Trattamento

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Sindrome da conflitto Femoro-Acetabolare (FAIS), cause e sintomi

La sindrome da conflitto femoro-acetabolare è un disturbo di mobilità correlato dell’anca, caratterizzato da un’alterata morfologia (evidenziabile dalle indagini strumentali). Rappresenta un conflitto prematuro tra la testa del femore e l’acetabolo.

Esistono tre forme di morfologia relative al conflitto femoro-acetabolare: la morfologia CAM riguarda anomalie nella forma o nell’orienamento a carico del femore.

La morfologia PINCER evidenzia anomalie nella forma o nell’orientamento dell’acetabolo.

Mentre nella morfologia mista risultano essere presenti forme in cui il soggetto presenta anomalie sia a carico del femore che dell’acetabolo.

Le cause che determinano queste alterazioni morfologiche non sono ancora chiare. Probabilmente, microtraumi ripetuti nella fase di maturazione scheletrica inducono un’anomala conformazione dell’osso.

Possiamo dividere l’evoluzione della patologia in tre stadi:

  • Fase iniziale: (>16 anni), in cui si instaurano iniziali deformità ossee durante la fase di accrescimento; probabilmente per i microtraumi ripetuti dati dall’attività fisica del soggetto. Alcuni studi confermano tale teoria, poiché è stato visto che c’è una maggiore prevalenza nella popolazione dei giovani sportivi che partecipano a sport specifici come hockey, basket e calcio praticati ad alto livello. Si tratta di sport in cui è richiesta una notevole mobilità di anca, e in cui ci sono notevoli sollecitazioni a carico di quest’articolazione.
  • Fase intermedia: (20-40 anni), in cui si verificano lesioni associate e si iniziano a manifestare i primi sintomi. Tra le lesioni associate che possono verificarsi abbiamo le lesioni del labbro, lesioni condrali con presenza di corpi liberi, instabilità dell’articolazione e lesioni da contraccolpo durante un movimento di flessione in cui si verifica questo conflitto prematuro, che determina uno scivolamento posteriore della testa del femore, creando un microtrauma anche posteriormente.
  • Fase avanzata: (>40 anni), in cui l’aumento d’età, le lesioni associate e il reiterarsi di microtraumi portano l’articolazione a una progressiva degenerazione che si manifesta come artrosi dell’anca.

Le alterazioni morfologiche relative al conflitto femoro-acetabolare sono ritenute un fattore di rischio per l’artrosi.

La causa dell’evoluzione non è certa, probabilmente è legata sia all’entità delle anomalie sia all’entità dell’attività.

Possono esserci soggetti che hanno lievi anomalie e fanno tanta attività, che non vanno incontro ad un processo artrosico, o comunque ad un quadro più complicato, e soggetti che a parità di attività vanno incontro ad anomalie più marcate.

Più del 70% delle sindromi da conflitto femoro-acetabolare sono di tipo degenerativo, quindi associate ad alterazioni strutturali caratterizzate da un decorso lento e progressivo. Solo il restante 20-30% delle lesioni sono legate ad eventi traumatici. Clinicamente si manifesta con dolore a fitte, blocchi, esnsazioni di cedimanto o click.

I principali sintomi che caratterizzano la sindrome da conflitto femoro-acetabolare sono il dolore correlato al tipo di posizione o movimento, spesso localizzato in regione inguinale, posteriore, laterale e che può irradiarsi alla coscia.

Il dolore peggiora dopo le attività o durante attività vigorose eseguite durante la pratica sportiva che richiedono sollecitazioni all’anca.

È importante fare molta attenzione poiché caratteristiche morfologiche relative al conflitto femoro-acetabolare risultano essere molto comuni nei soggetti sportivi e molto spesso asintomatiche; infatti sarebbe meglio definirle come caratteristiche e non come alterazioni.

Per riassumere, nella popolazione noi abbiamo molti soggetti che presentano il conflitto femoro-acetabolare, ma solo alcuni di questi svilupperanno poi i sintomi. Il motivo ancora non è chiaro, i potenziali fattori potrebbero essere correlati al tipo di attività fisica, all’eccessivo carico, ad una ridotta capacità di carico, ad un alterato controllo motorio, all’entità di lesioni associate, o ad una maggiore suscettibilità al dolore.

Trattamento

Sindrome da conflitto Femoro-Acetabolare

I trattamenti disponibili sono la terapia conservativa e la chirurgia.

Con entrambi i trattamenti si ha un buon miglioramento dei sintomi.

Il pro della chirurgia è che va a modificare le forme dell’anca per prevenire il contatto prematuro, quindi a correggere le caratteristiche morfologiche. Le linee guida raccomandano un trattamento conservativo prima di considerare l’intervento chirurgico, poiché la fisioterapia ha sicuramente il tempo di accesso più rapido rispetto alla chirurgia, meno rischi e spesso un costo inferiore.

L’obiettivo della fisioterapia è quello di ridurre la sintomatologia dolorosa attraverso tecniche di terapia manuale e correggere gli schemi di movimento anormali, di rinforzare la muscolatura intorno all’anca, aumentando la capacità di praticare le attività richieste dal tipo di sport.

Il fisioterapista prescrive un programma di esercizi personalizzato, progressivo e supervisionato, al fine di migliorare il controllo motorio, aumento della forza e stretching.